Un bagaglio a mano deve avere avere caratteristiche ben precise per essere approvato dalle compagnie aeree.
Una valigia che rispetta le regole IATA (l’organizzazione del settore aereo) ti risparmia complicazioni e imprevisti al momento dell’imbarco.
I vantaggi di un bagaglio leggero:
Ma come individuare il trolley più adatto? Questa pagina è la sintesi di tutti i consigli per capire meglio quali caratteristiche deve avere una valigia da “cabina” non solo per essere amessa a bordo, ma anche per offrire un’ottima qualità e praticità.
La guida è divisa in 3 punti:
La regola generale per qualsiasi bagaglio a mano è questa:
In altre parole la somma dei tre lati - incluse maniglie, ruote e tasche esterne - non deve superare il totale di un metro e quindici centimetri lineari.
Si tratta comunque di una misura indicativa, che viene applicata in modo leggermente diverso dalle singole compagnie. Qualche esempio:
Ti consigliamo, ovviamente, di acquistare un bagaglio che rispetta le regole più severe, in modo da poterlo sfruttare anche con i vettori più “permissivi”.
Fai attenzione non solo alla grandezza complessiva, ma anche alle proporzioni della valigia: può capitare, infatti, che la somma dei tre lati rientri nel limite previsto, ma il bagaglio non venga accettato in cabina perché una delle dimensioni è “irregolare”: ad esempio una profondità di 25 cm anziché di 20. Visto che non sempre si può contare sulla tolleranza degli addetti in aeroporto, meglio essere scrupolosi.
Ogni compagnia decide autonomamente quanto deve pesare il bagaglio a mano sui propri aerei. Il limite più diffuso è intorno agli 8-10 kg, ma la forbice è abbastanza ampia: si va dagli striminziti 5 kg di Cyprus Airways fino ai clamorosi 23 kg consentiti da British Airways. Le normative sui bagagli, comunque, possono variare in base al tipo di biglietto, alla durata e alla classe del viaggio. Detto in parole povere: più paghi e più ti viene concesso.
Ovviamente più una valigia è leggera a vuoto e più oggetti potrai caricare al suo interno. Ipotizziamo un massimo di 10 kg consentiti: se la valigia ne pesa 3, te ne restano 7 netti per vestiti e accessori. È un’apparente banalità, ma non tutti ne tengono conto quando arriva il momento di fare un acquisto. Tanto per avere un’idea: mezzo chilo in più di peso a vuoto corrisponde a 3-4 t-shirt in meno da poter mettere in valigia.
Quindi il vantaggio di una “cabin bag” molto leggera non è solo la facilità di trasporto, ma è il maggior coefficiente di carico e quindi un’autonomia più ampia: il trolley diventa sfruttabile anche per vacanze di una settimana e non solo per 3-4 giorni, cioè il classico weekend lungo in una capitale europea.
Vediamo ora le regole da rispettare con i vettori low cost che, a fronte di un risparmio sul costo del biglietto, impongono norme piuttosto rigide e controlli molto fiscali. Infrangere il regolamento sul bagaglio a mano, in questi casi, significa pagare una penale talvolta superiore al prezzo del volo stesso.
Per scongiurare questa ipotesi, ecco un riepilogo dei limiti di peso e dimensioni stabiliti da alcune tra le più importanti compagnie a basso costo.
Risolto il problema delle dimensioni, siamo ancora a metà del guado. Dobbiamo cioè valutare la qualità di un trolley e decidere quali caratteristiche tecniche e pratiche prediligere per scegliere la valigia che ci accompagnerà nelle trasferte in Italia e all’estero. Entriamo nel merito.
Per molti la scelta del materiale è il dilemma più grande: meglio la solidità del polipropilene e del policarbonato, oppure la flessibilità di nylon e poliestere?
Trattandosi di trolley compatti, è opportuno propendere per un materiale morbido (o semirigido che dir si voglia). Vediamo perché. Il formato da “cabina”, anzitutto, non subisce gli urti e gli schiacciamenti a cui sono soggetti i bagagli grandi da stiva (che vengono ammucchiati uno sull’altro oppure scaraventati senza pietà sui nastri trasportatori). Quindi il rivestimento duro, in questo caso, è poco necessario e anzi potrebbe essere di ostacolo perché rende la valigia meno adattabile agli spazi stretti delle cappelliere.
Le valigie morbide, inoltre, hanno anche una o più tasche esterne, molto utili per tenere a portata di mano documenti (carta d’imbarco, passaporto), chiavi, occhiali e altri oggetti di frequente utilizzo. Gli scomparti esterni, inoltre, possono essere sfruttati per contenere un tablet o la bustina con i liquidi, in modo da tirarli fuori rapidamente al momento dei controlli, senza dover aprire il vano principale.
Un trolley morbido, inoltre, diventa un’arma in più quando stai per imbarcarti su un volo low cost e trovi le cappelliere già piene. Le compagnie a basso costo, infatti, possono accettare un numero limitato di bagagli a bordo (ad esempio, il massimo garantito da Ryanair è 90) e se lo spazio scarseggia è probabile che anche una valigia perfettamente in regola venga imbarcata in stiva (gratis, ma con inevitabili disagi). In queste situazioni il personale è forse più disposto ad ammettere in cabina un bagaglio flessibile, facile da sistemare in spazi di fortuna, rispetto a un trolley rigido.
Ma allora un bagaglio a mano rigido quali vantaggi offre?
Diciamo che è da preferire se, in ogni caso, vuoi una valigia più resistente ai colpi e più sicura contro i furti, impermeabile e con un look più originale. Inoltre, un guscio duro ti mette al riparo da uno dei tranelli in cui si rischia di cadere con i vettori low cost, cioè quello di “gonfiare” il trolley con un carico eccessivo e vederselo rifiutare all’imbarco. Capita soprattutto nel volo di ritorno, quando nel bagaglio finiscono anche gli acquisti fatti durante il viaggio e la valigia non entra più nel misuratore. Affidarsi a un involucro indeformabile aiuta a evitare questi inconvenienti.
Nella maggior parte dei casi le “cabin bag” hanno una capacità intorno ai 35-40 litri. In alcuni casi si superano anche i 40 litri, soprattutto quando la valigia è espandibile grazie a una zip che all’occorrenza ne aumenta lo spessore.
Normalmente i trolley morbidi sono più spaziosi di quelli rigidi. In ogni caso dovresti evitare di scendere troppo al di sotto dei 35 litri per non ridurre eccessivamente il volume netto disponibile per il bagaglio.
La struttura con due ruote è ritenuta più idonea, visto che stiamo parlando di valigie poco ingombranti e poco pesanti, che puoi spostare abbastanza facilmente. Le due rotelle, inoltre, fuoriescono solo parzialmente dal corpo della valigia e questo comporta un doppio vantaggio: sono meno esposte ai colpi e consentono di sfruttare al massimo il volume interno del trolley, rendendolo più capiente mediamente di 3 litri rispetto a un identico modello con 4 ruote.
Queste considerazioni tecniche, tuttavia, valgono poco se la tua priorità è la maneggevolezza: in questo caso la comodità delle quattro ruote multidirezionali è impareggiabile e ti consente più modalità di trasporto (la valigia può essere tirata, spinta, trainata di fianco o ruotata su se stessa con il minimo sforzo).
Infine, una piccola “dritta” sul manico estraibile: è meglio quello a doppia asta, per poter agganciare eventuali borse o zaini.
Per scoraggiare i malintenzionati la maggior parte delle valigie è dotata di chiusura a combinazione a tre cifre, che ormai ha soppiantato il classico lucchetto con chiave. È pur vero che il bagaglio a mano viaggia sempre insieme al suo proprietario, quindi la necessità di bloccare la serratura è meno stringente. Tuttavia un sistema di sicurezza può essere utile in tutte le circostanze in cui non è possibile una vigilanza diretta della valigia, ad esempio quando viene lasciata tutto il giorno nella camera dell’albergo, oppure quando in treno la si deposita nel portapacchi situato tra una carrozza e l’altra, perdendo quindi il contatto visivo durante il viaggio.
Su molti modelli, inoltre, è presente la funzione TSA (Transportation Security Administration) utile soprattutto per i viaggi in America. È un meccanismo - riconoscibile dall’apposita serratura - che serve a evitare danni alla valigia durante i controlli in aeroporto. Negli Stati Uniti, infatti, gli addetti potrebbero essere costretti a forzare e rompere il sistema di apertura del trolley per motivi di sicurezza. Se invece trovano la serratura TSA possono usare un’apposita chiave per aprire, ispezionare e richiudere la valigia in modo “indolore”. Per chiarire eventuali dubbi alle persone meno esperte, è bene ribadire che il sistema TSA non viene mai usato dal viaggiatore e quindi non è necessario possedere alcuna chiave per farlo funzionare.
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